L'Italia ha due mesi per adeguarsi, altrimenti rischia il deferimento alla Corte di Giustizia Ue.
La direttiva mira a semplificare le autorizzazioni per FER e reti, definendo tempistiche chiare e stabilendo che gli impianti siano di "interesse pubblico primario".
L'obbligo di definire "aree di accelerazione" con iter autorizzativi più rapidi è un altro punto chiave.
Oltre all'Italia, altri sette Stati membri sono interessati dal parere motivato.
La Commissione ha inoltre inviato pareri motivati ad altri paesi per il mancato recepimento di altre direttive sull'energia.