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Novità codice della crisi d’impresa – Pubblicato il Decreto correttivo con entrata in vigore dal 15 luglio 2022

Credito e Finanziamenti

Pubblicato in gazzetta ufficiale il decreto correttivo del codice della crisi e dell’insolvenza, la cui entrata in vigore è stata differita al 15 luglio 2022. Con la pubblicazione del decreto è stato introdotta in Italia la Direttiva Insolvency riguardante le misure finalizzate ad aumentare l'efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione. Nel nuovo testo viene rivisitata la definizione di crisi, gli “adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili” rivestono un ruolo più significativo rispetto al passato e la composizione negoziata sostituisce definitivamente l’OCRI. Tra le altre novità ci sono gli obblighi dei creditori qualificati, l’adozione della Relative Priority Rule e la “transazione fiscale”.

Il D.Lgs. n. 83/2022 è stato ora pubblicato nella GU 1/07/2022, n. 152.

Quando entra in vigore il codice della crisi e dell’insolvenza

L’entrata in vigore del codice della crisi e dell’insolvenza è stata differita al 15 luglio 2022.

Dopo le numerose e rilevanti modifiche apportate alla sua versione iniziale, con l’approvazione del decreto correttivo, dovrebbero esserci tutti gli elementi per l’effettiva adozione della riforma sulla crisi d’impresa, anche se i ripetuti rinvii che si sono susseguiti dal 2019 ad oggi lasciano ancora ipotizzare a qualcuno la possibilità di un ulteriore differimento.

Manca ancora l’elenco dei curatori e dei commissari giudiziali

Resterebbe ancora in sospeso, tuttavia, la creazione dell’elenco, previso dagli articoli 356 e seguenti del codice della crisi, dal quale i giudici potranno scegliere i professionisti da nominare quali curatori e commissari giudiziali. In attesa della formazione di tale elenco con la sua conseguente prima popolazione, in base alle esperienze acquisite (attività che richiederà tempo), è ipotizzabile un periodo transitorio durante il quale i giudici potranno continuare ad assegnare gli incarichi come sta avvenendo attualmente.

Modifiche apportate al codice della crisi dal decreto correttivo

Sono numerose e significative le modifiche introdotte al codice della crisi, parte delle quali derivano anche dalle proposte pervenute da organi dello Stato e da operatori professionali.

Imprenditore e stato di crisi

Viene rivisitata la definizione di crisi, contenuta nell’articolo 2 del nuovo codice, che sarà definita “lo stato del debitore che rende probabile l’insolvenza e che si manifesta con l’inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte alle obbligazioni nei successivi dodici mesi”.

Precisazioni significative dagli adeguati assetti amministrativi

Gli “adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili” rivestiranno un ruolo più significativo rispetto al passato nella rilevazione della crisi d’impresa. Il nuovo articolo 3 del codice della crisi e dell’insolvenza contiene l’indicazione analitica delle informazioni fornite dagli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili che dovranno consentire di rilevare la situazione di difficoltà dell’impresa e fornire i segnali di allarme da considerare per la rilevazione tempestiva della crisi.

Composizione negoziata della crisi e OCRI

Il decreto correttivo inserisce nel testo del codice della crisi il nuovo Capo I (articoli da 12 a 25 quinquies) dove trova spazio la composizione negoziata della crisi, in una versione parzialmente modificata a seguito di correttivi da parte della commissione “Pagni” e dei suggerimenti pervenuti sul testo del decreto.

La composizione negoziata della crisi sostituirà l’OCRI, che non ha mai avuto attuazione, e che viene definitivamente stralciato.

Nel nuovo CAPO II trova spazio il concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio all’esito della composizione negoziata mentre il CAPO III contiene le disposizioni sulle segnalazioni per l’anticipata emersione della crisi nonché il programma informatico da utilizzare nella composizione negoziata della crisi.

In questa sezione del codice, agli articoli da 25-octies a 25-decies, trovano collocazione la segnalazione dell’organo di controllo, dei creditori pubblici qualificati e gli obblighi di comunicazione per banche e intermediari finanziari.

Creditori pubblici qualificati e loro obblighi

I creditori pubblici qualificati sono tenuti a monitorare le posizioni dei contribuenti e, rilevata la “situazione di anomalia della posizione debitoria”, l’imprenditore deve essere sollecitato a regolarizzarla indicando, nella segnalazione, l’invito all’eventuale presentazione della domanda di accesso alla composizione negoziata della crisi d’impresa.

I nuovi obblighi di segnalazione da parte dei creditori pubblici qualificati, reintrodotti con il comma 30 sexies del D.L. n. 152/2021, trovano applicazione a partire dal 2022, con queste decorrenze:

- per l’INPS e l’INAIL a partire dai debiti accertati dal 1° gennaio 2022;

- per l’Agenzia delle entrate, a partire dai debiti risultanti dalle comunicazioni relative al primo trimestre 2022;

- per l’Agenzia delle entrate-Riscossione, in relazione ai carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° luglio 2022.

Queste norme vengono introdotte nel codice della crisi; si segnala che con gli obblighi di segnalazione a carico dei creditori pubblici qualificati e l’adozione di soglie decisamente più basse rispetto a quelle previste in origine, si creeranno non poche difficoltà alle imprese con problematiche finanziarie.

Su questo punto, si segnala che già sono partite le prime PEC di segnalazione. Le aziende che si trovino di anomalia debitoria, potrebbero ricevere la comunicazione via PEC dai creditori pubblici (INPS, INAIL, AGENZIA delle ENTRATE e AGENZIA DELLE ENTRATE E RISCOSSIONE).

Altre novità di rilievo

Nel decreto correttivo in esame ci sono molte altre novità, ad esempio sotto l’aspetto formale con l’utilizzo della definizione di quadri di ristrutturazione preventiva per quelle che attualmente sono ricomprese tra le procedure di risanamento. Nelle novità apportate trovano spazio il nuovo concordato preventivo in continuità aziendale con numerosi e rilevanti cambiamenti rispetto alla procedura attuale, ma anche l’adozione della Relative Priority Rule (RPR), derivante dalla direttiva dell’Unione Europea già indicata, che avrà lo scopo di permettere un utilizzo non vincolato della finanza esterna e dei risultati della continuità aziendale. Entra nel codice della crisi anche la nuova “transazione fiscale”, nelle modalità già conosciute per la modifica apportata alla vigente Legge Fallimentare che, in presenza di particolari condizioni, prevede la possibilità per il Tribunale di omologare il concordato preventivo o l’accordo di ristrutturazione dei debiti anche senza il voto favorevole o l’adesione dell’ente pubblico.

 

Api Notizie n.25 del 04 luglio 2022