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PIANO TRANSIZIONE 5.0: SCHEDA DI SINTESI PREDISPOSTA DA CONFIMI INDUSTRIA

Agevolazioni e finanziamenti

Pubblichiamo una scheda di sintesi del Piano Transizione 5.0. redatta dalla nostra Confederazione Nazionale CONFIMI INDUSTRIA contenente le relative implicazioni e le opportunità per il sistema produttivo.

INTRODUZIONE

La legge di Bilancio 2022 ha introdotto un progressivo calo delle aliquote incentivanti del 4.0 dal 2023 e ha posto le basi per il nuovo Piano di Transizione 5.0 finanziato con risorse REPower EU, il capitolo sulla transizione energetica entrato nel PNRR dopo il negoziato con la Commissione Europea, con 6,3 miliardi di euro. Nel nuovo paradigma, infatti, all’impresa 5.0 non basta utilizzare le tecnologie abilitanti 4.0 per raggiungere i suoi obiettivi, vuole utilizzarle nel rispetto delle persone e dell’ambiente e come supporto per affrontare cambiamenti geopolitici e catastrofi naturali. L’avanzamento tecnologico serve per generare valore non solo economico, ma anche sociale e ambientale.

BENEFICIARI

Tutte le imprese sul territorio nazionale che negli anni 2024 e 2025 effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio di Stato in progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici.

  • Se un investimento in beni 4.0 ricade sotto l’ombrello della Transizione 5.0, perché abilita un risparmio energetico, si applicheranno le norme di quest’ultimo Piano in relazione alle tempistiche e alle modalità di fruizione dell’incentivo.
  • Ne fanno eccezione: le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o sottoposte ad altra procedura concorsuale prevista dalla legge fallimentare e dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, o sottoposte ad azione interdittiva.
  • Rappresentano condizioni di ammissione, il rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e il corretto adempimento degli obblighi di versamento contributivi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

INVESTIMENTI AMMISSIBILI E DOTAZIONE FINANZIARIA:

  • € 1.890 milioni (30% della misura) per l’acquisto di beni necessari all’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (ad esclusione delle biomasse), compresi gli impianti di stoccaggio dell’energia prodotta. L’incentivo è limitato:
  • € 3.780 milioni (60% della misura) per l’acquisto di beni strumentali materiali o immateriali (software, sistemi, piattaforme o applicazioni per l’intelligenza degli impianti), a condizione che si consegua una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva non inferiore al 3% o una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati non inferiore al 5%. La riduzione dei consumi è calcolata con riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello di effettuazione degli investimenti, al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico.

ai soli pannelli prodotti negli Stati membri dell’UE con efficienza pari ad almeno il 21,5%;
a moduli fotovoltaici con celle, prodotti negli Stati membri dell'UE con un'efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5%;
a moduli prodotti negli Stati membri dell'UE composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell'UE con un'efficienza di cella almeno pari al 24,0%.

Per gli investimenti in impianti che comprendono moduli di cui alle lettere b) e c), concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari, rispettivamente, al 120% e al 140% del loro costo.

  • € 630 milioni (10% della misura) per le spese per la formazione del personale finalizzata all’acquisizione o al consolidamento delle competenze tecnologiche strumentali per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.
  • Queste spese devono rientrare nel limite del 10% degli investimenti complessivi effettuati in beni strumentali 5.0 e in ogni caso fino a un massimo di € 300.000.
  • Le attività formative devono essere erogate da soggetti esterni individuati con decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

INVESTIMENTI NON AMMISSIBILI:

  • Attività direttamente connesse ai combustibili fossili;
  • Attività che generano emissioni di gas a effetto serra;
  • Attività connesse alle discariche dei rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico;
  • Attività nel cui processo produttivo venga generata un’elevata dose di sostanze inquinanti classificabili come rifiuti speciali pericolosi, il cui smaltimento potrebbe causare danno all’ambiente nel lungo termine;
  • Beni gratuitamente devolvibili dalle imprese nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasposti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento dei rifiuti.

ALIQUOTE DEL CREDITO D’IMPOSTA

Si calcolano in funzione dell’efficienza energetica conseguita (EE) e hanno un andamento incrementale, come evidenziato nel seguente schema:

CLASSE EFFICIENZA ENERGETICA

ALIQUOTA CREDITO PER SPESA INVESTIMENTI

Prima classe EE

Investimenti che generano un risparmio tra il 5%-10% di uno specifico processo industriale oppure tra il 3%-6% dei consumi dell’intera unità produttiva

35% fino a 2,5 milioni

15% oltre i 2,5 milioni fino ai 10 milioni

5% oltre i 10 milioni fino ai 50 milioni

Seconda classe EE

Investimenti che generano un risparmio tra il 10%-15% di uno specifico processo industriale o tra il 6%-10% dei consumi dell’intera unità produttiva

40% fino a 2,5 milioni

20% oltre i 2,5 milioni fino ai 10 milioni

10% oltre i 10 milioni fino ai 50 milioni

Terza classe EE

Investimenti che generano risparmi superiori al 15% per specifico processo industriale oppure superiore al 10% dei consumi dell’intera unità produttiva

45% fino a 2,5 milioni

25% oltre i 2,5 milioni fino ai 10 milioni

15% oltre i 10 milioni fino ai 50 milioni

CONDIZIONI DI ACCESSO ALL’AGEVOLAZIONE

Presentare, in via telematica, sulla base di un modello standardizzato del GSE - ente gestore - apposita documentazione, unitamente alla descrizione del progetto di investimento e al suo costo.

Il riconoscimento del contributo è subordinato alla presentazione di apposite certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente che attesti:

  • ex ante, la riduzione dei consumi energetici conseguibili;
  • ex post, l’effettiva realizzazione degli investimenti.

E’ previsto il Bonus PMI: per le piccole e medie imprese le spese sostenute per le certificazioni necessarie alla fine della fruizione del credito d’imposta potranno essere calcolate in aumento del credito stesso per un importo fino a € 10.000.

I soggetti che si avvalgono del credito d’imposta sono tenuti a conservare, ai fini dei successivi controlli effettuati dal GSE e pena la revoca del beneficio, la documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili.

L’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti.

Per le imprese non obbligate alla revisione legale dei conti, la certificazione è rilasciata da un revisore legale dei conti o da una società iscritta ad apposito registro.

Per queste le spese sostenute sono riconosciute in aumento al credito d’imposta fino a € 5.000.

MODALITÀ DI UTILIZZO, CESSIONE A TERZI E CUMULABILITÀ DEL CREDITO D’IMPOSTA

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione presentando il modello F24, decorsi cinque giorni dalla trasmissione del gestore (GSE) all’Agenzia delle Entrate, entro la data del 31 dicembre 2025, unicamente tramite i servizi telematici offerti dall’Agenzia, pena il rifiuto dell’operazione di versamento.

Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito nonché della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap).

Non può formare oggetto di cessione o trasferimento neanche all’interno del consolidato fiscale. Ove i beni agevolati fossero ceduti a terzi destinati a finalità estranee dell’esercizio dell’impresa, ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno diritto all’agevolazione, il credito d’imposta è corrispondentemente ridotto, escludendo dall’originaria base di calcolo il relativo costo.

Il credito d’imposta non è cumulabile con quello per investimenti in beni nuovi strumentali previsto dal Piano Transizione 4.0 (Nuova Sabatini), nonché con il credito d’imposta per investimenti nella ZES unica nel Mezzogiorno.

È tuttavia cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto.

TIMELINE ATTIVITÀ PER OTTENIMENTO DEL BENEFICIO

  • Progetto di investimento;
  • Certificazione ex ante;
  • Comunicazione ex ante al GSE (decorsi 10 giorni senza rilievi il credito si considera prenotato);
  • Investimento;
  • Invio al GSE di comunicazioni periodiche sull’avanzamento dell’investimento ammesso;
  • Interconnessione del bene;
  • Certificazione ex post;
  • Comunicazione ex post al GSE;
  • Compensazione in F24;
  • Certificazione del Revisore dei conti.

RIPARTIZIONE FINANZIARIA ANNUALE:

  • € 1.039,5 milioni per l’anno 2024;
  • € 3.118,5 milioni per l’anno 2025;
  • € 415,8 milioni per ciascuno degli anni 2026-2030.

Fonte: Confimi Industria

 

 

Api Notizie n.11 del 25 marzo 2024