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Ritorna il Voucher 3I - Investire In Innovazione

Agevolazioni e finanziamenti

Il disegno di legge Made in Italy ripropone il Voucher 3I - Investire In Innovazione.

Rispetto alla precedente edizione del contributo, con la nuova versione dell’incentivo viene ampliata la platea delle imprese beneficiarie: alle start up innovative si aggiungono le microimprese. Il voucher può essere utilizzato per l'acquisto di servizi di consulenza necessari a valorizzare e tutelare in Italia e all’estero i propri processi di innovazione tramite un brevetto per invenzione industriale. Le risorse complessive a disposizione della misura ammontano a 10 milioni di euro.

Nell’attesa del provvedimento, cerchiamo di definire le caratteristiche della nuova versione dell’incentivo.

Chi può fruire voucher 3I

una startup innovativa è una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, che rispetti i seguenti requisiti:

- essere costituita da non più di 60 mesi;

- avere sede in Italia, o in uno degli Stati membri dell'Unione Europea o in Stati aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo, a condizione di avere una sede produttiva o una filiale in Italia;

- a partire dal secondo anno di attività, avere un valore totale della produzione annua non superiore a 5 milioni di euro;

- non essere quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione;

- non distribuire e aver distribuito utili;

- avere, quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;

- non essere stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda;

- possedere almeno uno dei seguenti ulteriori requisiti:

1) le spese in ricerca e sviluppo devono essere uguali o superiori al 15% del maggiore valore fra costo e valore totale della produzione;

2) il personale complessivamente impiegato, come soci, dipendenti o collaboratori a qualsiasi titolo, deve essere costituito per almeno un terzo da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, oppure per almeno due terzi da soggetti in possesso di laurea magistrale;

3) l’impresa deve essere titolare o depositaria o licenziataria di una privativa industriale (brevetto) o di un software originario registrato, purché direttamente afferenti all'oggetto sociale e all’attività di impresa.

Per quanto riguarda invece la definizione di microimpresa è possibile fare riferimento al  regolamento (UE) n. 651/2014 e al decreto del Ministro delle attività produttive 18 aprile 2005, secondo cui sono considerate microimprese le imprese che hanno meno di 10 occupati e un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.

I due requisiti di organico e fatturato/bilancio devono coesistere.

I dati da prendere in considerazione per il calcolo del fatturato annuo, del totale di bilancio e dei dipendenti sono quelli dell’ultimo esercizio contabile chiuso e approvato precedentemente la data di sottoscrizione della domanda di agevolazione.

Per cosa si può richiedere il voucher

Il ddl specifica che il contributo può essere richiesto per l'acquisto di servizi di consulenza relativi:

- alla verifica della brevettabilità dell'invenzione e all'effettuazione delle ricerche di anteriorità preventive;

- alla stesura della domanda di brevetto e di deposito presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi;

- all'estensione all'estero della domanda nazionale.

 

Il decreto ministeriale che dovrà definire le modalità attuative dovrà chiarire presso quali fornitori sarà possibile utilizzare il voucher 3I.

Per conoscere l’importo del voucher si dovrà pertanto aspettare il decreto ministeriale che definirà le modalità attuative.

Il disegno di legge, infatti, non individua il suo valore.

 


Api Notizie n.23 del 19 giugno 2023